Fai un dono preziosissimo che a te non costerà un euro, ma avrà un valore immenso per chi lo riceverà ed aumenterai di molto le probabilità di vivere sano a lungo.
In tutto il mondo le donne vivono più a lungo degli uomini, in Italia 4,7 anni in più mentre a livello mondiale 5 anni in più. Sul perché di questa differenza è stato recentemente scritto un saggio intitolato “
Why do women live longer than men?” in cui vengono suggerite diverse cause.
Una causa che non è considerata nel saggio, ma che sicuramente è tra le più importanti è legata alla maggiore quantità di ferro presente nell’organismo maschile rispetto a quello femminile.
Il ferro per la sua capacità di legare l’ossigeno è importantissimo per molte funzioni vitali, ma, proprio per questa affinità con l’ossigeno, aumenta i processi ossidativi cellulari che sono la causa principale di invecchiamento.
Per la sua rarità ed importanza, la natura non ha previsto una modalità di eliminarne l’eccesso, anche perché i danni dovuti al suo accumulo si manifestano quando ormai la funzione riproduttiva si è esaurita.
Le donne, con il ciclo mestruale, perdono insieme al sangue anche il ferro contenuto nei globuli rossi cosicché la malattia più frequente al mondo tra le donne in età fertile è proprio l’anemia da carenza di ferro.
Per millenni, per i nostri antenati di sesso maschile, le occasioni di essere feriti e perdere sangue erano enormemente più numerose delle attuali. Le malattie cardiache che costituiscono nei paesi sviluppati la principale causa di morte, iniziano ad insorgere a partire dai quarant’anni negli uomini, mentre nelle donne iniziano ad aumentare dopo il verificarsi della menopausa.
Nel mondo occidentale ed in Italia le malattie oncologiche sono la seconda causa di mortalità e l’eccesso di ferro è associato alla loro insorgenza.
Ridurre l’accumulo di ferro grazie alle donazioni periodiche riduce il rischio di contrarre questo tipo di patologie come dimostrano diversi studi pubblicati sulle più importanti riviste internazionali.
In un lavoro presentato sull’ American Journal of Epidemiology i ricercatori confrontarono il rischio di infarto cardiaco tra donatori e non donatori di età compresa tra 42 e 60 anni. Nelle conclusioni riportano che tra i donatori periodici si è riscontrata una riduzione di quasi il 90% del rischio di infarto. La spiegazione che si è data che la riduzione del livello ematico di ferro riduce l’aterosclerosi. Ciò fa ipotizzare che viene anche ridotto il rischio di demenza o ne viene ritardata l’insorgenza.
Numerosi studi epidemiologici hanno investigato la relazione tra il livelli di ferro ed il cancro trovando che esiste un’associazione tra aumentati livelli di ferro corporeo e l’insorgenza di tumore.
La controprova la si è ottenuta con uno studio pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute in cui si è dimostrato che la riduzione dei livelli di ferritina non solo ha ridotto il rischio di cancro, ma ha ridotto anche la mortalità per tumore e per tutte le cause. Considerate queste premesse non sorprende che nell’analisi statistica su oltre un milione di donatori si è osservata una correlazione inversa tra frequenza delle donazioni e mortalità.
(Blood donation and blood donor mortality after adjustment for a healthy donor effect)
Nello studio è stato analizzato un periodo della durata di 5 anni ed è risultato che per ogni anno di donazione si aveva una riduzione del rischio di mortalità del 7.5%.
I donatori quindi, per il semplice fatto di donare ,aumentano le probabilità di vivere più in salute e più a lungo, ma oltre a prevenire l’insorgenza delle malattie legate all’eccesso di ferro hanno un ulteriore vantaggio che è legato alla valutazione periodica dei rilievi e degli esami che vengono effettuati prima della donazione e poi sul sangue donato prima che sia trasfuso.
L’ emocromo effettuato periodicamente può mostrare precocemente delle variazioni del numero delle diverse cellule che sono presenti nel sangue. Queste variazioni possono permettere di sospettare numerose patologie, prima che si manifestino con altri sintomi, consentendo una diagnosi precoce ed un intervento terapeutico tempestivo.
Gli altri esami che vengono effettuati esaminano la funzionalità del fegato e quella del rene al allertando tempestivamente il donatore se si verificano anomalie.
Possiamo concludere affermando che la donazione di sangue, oltre a curare il ricevente ad essere un gesto di generosità verso chi viene trasfuso, è probabilmente il dono più intelligente che si possa fare a se stessi per i benefici che apporta a chi dona.
La startup Electronic Smart Health ha come missione quella di aumentare gli anni di vita in salute grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, tra le quali lo sviluppo della piattaforma e dell’App “mi curo bene” e di dispositivi medici digitali di uso del paziente. Permettendo di archiviare i risultati degli esami di laboratorio delle diverse donazioni facilita il confronto e permette di accorgersi di eventuali variazioni di valori.
Nel mese di novembre ’24 offrirà a chi donerà per il gruppo Fratres San Pasquale di Bari l’utilizzo per due mesi di tutta la piattaforma e la possibilità di registrare, presso la sede in Piazza Eroi del Mare, 19 a Bari, un elettrocardiogramma che, una volta refertato, sarà inserito nel registro elettronico.
Chi lo desidera potrà programmare la registrazione dell’elettrocardiogramma dal seguente link