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Terapia del disturbo d'ansia generalizzata

Terapia del disturbo d'ansia generalizzata

Ogni terapia, sia essa farmacologica che di altro tipo va prescritta da un medico che conosce in modo approfondito la patologia.

E’ importante, perché il trattamento abbia successo che il paziente aderisca consapevolmente e partecipi della decisione. E’ per questa ragione che riportiamo, dopo una ricerca degli studi più recenti, quali sono i trattamenti di scelta del disturbo d’ansia generalizzato. Come è stato descritto nel precedente articolo questo disturbo interessa una popolazione vasta ed è responsabile, se non trattato, non solo di una compromissione della qualità della vita, ma anche di importanti patologie come l’ipertensione, le cardiopatie e, secondo alcuni studi, costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo di demenza senile Il disturbo può essere curato utilizzando farmaci oppure con una terapia cognitivo comportamentale (CBT).
La decisione deve avvenire in modo personalizzato basandosi sulle preferenze del paziente. Nel caso si opti per il trattamento farmacologico la scelta preferenziale iniziale prevede l'uso di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SRI).
La scelta specifica è personalizzata in base al profilo degli effetti collaterali, alle preferenze del paziente ed alle interazioni con altri farmaci che il paziente sta eventualmente assumendo. A questo proposito ricordiamo che la piattaforma “micurobene” segnala, al momento dell’inserimento di un nuovo farmaco in terapia, tutte le interazioni conosciute con gli altri farmaci che il paziente già sta assumendo. Gli SRI hanno tra gli effetti collaterali precoci l'agitazione e l'insonnia, che possono talvolta portare alla sospensione del farmaco prima che si sia ottenuto un effetto terapeutico ottimale. In questi casi di possono aggiungere benzodiazepine o idrossizina. Se un paziente non risponde al trattamento con un inibitore della ricaptazione della serotonina, viene consigliato, prima di cambiare classe di farmaci, il tentativo con un altro inibitore. Per coloro che presentano una risposta solo parziale è possibile aggiungere come farmaco di prima scelta il buspirone e considerare il gaabpentin come seconda scelta pazienti con instabilità dell'umore, irritabilità o ipomania possono beneficiare di farmaci con effetti stabilizzanti dell'umore, tra cui lamotrigina o valproato. Per coloro che non rispondono alle precedenti opzioni terapeutiche, va valutato l'uso di antidepressivi triciclici, antidepressivi non-SRI, antistaminici e, in casi refrattari, antipsicotici di seconda generazione o benzodiazepine. L'uso a lungo termine di benzodiazepine è riservato a casi refrattari o a pazienti incapaci di utilizzare altre opzioni, data la preoccupazione per il rischio di dipendenza. Nel caso con i soli farmaci non si riesca ad ottenere una risposta ottimale è opportuno iniziare un trattamento cognitivo comportamentale. È importante notare che trattamenti complementari come l'esercizio aerobico, la riduzione dello stress basata sulla mindfulness e lo yoga sono stati dimostrati efficaci come trattamenti aggiuntivi per il disturbo d’ansia generalizzato. Come già detto, la scelta tra CBT e farmacoterapia, o la combinazione di entrambe, dipende dalle preferenze del paziente e dalla risposta individuale alla terapia. La durata consigliata del trattamento farmacologico è di almeno 12 mesi per prevenire recidive o ricadute La CBT, solitamente fornita in 10-15 sessioni, può essere seguita da sessioni di richiamo mensili per mantenere e consolidare i progressi ottenuti. Concludendo, il trattamento del disturbo d’ansia generalizzato mira a ridurre i sintomi d'ansia per migliorare le attività quotidiane e la qualità della vita. La decisione di iniziare un trattamento si basa sulla gravità del disturbo, essendo giustificato, per i casi lievi optare per un monitoraggio regolare. La scelta tra farmacoterapia e CBT è personalizzata in base alle preferenze del paziente, con la possibilità di combinare entrambe per massimizzare l'efficacia terapeutica. Trattamenti complementari come l'esercizio aerobico e la mindfulness (consapevolezza) offrono ulteriori opzioni per migliorare il benessere complessivo del paziente. La durata del trattamento varia, ma una strategia a lungo termine è raccomandata per prevenire recidive e garantire risultati sostenibili nel tempo.

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