La diarrea acuta, nei soggetti sani dei paesi ricchi è considerata più un " fastidio" che una malattia vera e propria, ma nel mondo, in situazioni di povertà, costituisce ancora una delle principali cause di morte, in particolare per i bambini sotto i cinque anni.
Qui ci occuperemo della diarrea acuta degli adulti nei paesi sviluppati.
Nella maggior parte dei casi l'origine è infettiva e la diarrea si risolve, in breve tempo, con il solo trattamento sintomatico. Se invece si prolunga, è di particolare intensità, o ne è affetto un paziente “fragile” si deve decidere quando eseguire l’esame feci e se avviare una terapia antimicrobica empirica.
Non avendo ritrovato linee guida italiane o europee faremo riferimento alle linee guida degli Stati Uniti.
La valutazione della diarrea acuta richiede attenzione ai sintomi, alla durata ed alla presenza di complicazioni, come febbre persistente o sanguinamento. Le infezioni, virali, batteriche o da protozoi, rappresentano le principali cause, con le infezioni virali che sono prevalenti, gli esami colturali delle feci risultano positivi solo nel 1,5-5,6% dei casi. La diagnosi differenziale si basa sulla caratterizzazione dei sintomi e sulla storia del paziente.
In presenza di febbre persistente, diarrea sanguinolenta o segni di disidratazione è consigliabile effettuare al più presto una valutazione clinica. Per identificare il possibile agente patogeno e orientare le decisioni diagnostiche e terapeutiche è fondamentale conoscere gli ultimi alimenti che il paziente ha assunto, se ha viaggiato recentemente le località dove eventualmente, le condizioni mediche preesistenti ed i farmaci che sta assumendo o che ha assunto negli ultimi giorni, tutte informazioni la cui raccolta è facilitata dall’utilizzo di un registro sanitario elettronico come Micurobene.
L’anamnesi alimentare è relativa al consumo di latticini non pastorizzati, carne o pesce crudi o poco cotti, o integratori vitaminici organici e può far sospettare determinati patogeni. Anche se spesso è difficile sapere quale è stata la potenziale fonte della possibile infezione, un indizio importante per la diagnosi è dato dall’intervallo di tempo trascorso tra l’assunzione del cibo sospettato come responsabile dell’infezione e l’insorgenza dei sintomi. Possono essere causa di infezione anche il contatto con animali o l’aver viaggiato in località con basso livello igienico.
Ci si deve informare su eventuali altre patologie concomitanti, come la cirrosi che è stata associata all'infezione da Vibrio e l'emocromatosi a quella da Yersinia. Nel corso della gravidanza il rischio di contrarre listeriosi dopo aver consumato carne contaminata o latticini non pastorizzati aumenta di circa 20 volte.
Poiché la diarrea spesso si accompagna a nausea e vomito e, in alcuni casi a febbre, tutte cause di perdita di liquidi, è altamente probabile, nel caso si prolunghi per più giorni, che insorga disidratazione. Questa può essere sospettata se si verificano una riduzione del peso corporeo e della pressione arteriosa. Annotando periodicamente, anche soltanto ogni 3-4 mesi, nel proprio registro elettronico “micurobene”, questi parametri, nel caso insorga diarrea si disporrà di valori di confronto che permetteranno di confermare la presenza di disidratazione, di valutarne l’entità per poter decidere correttamente il volume di liquidi da infondere per ristabilire una corretta volemia.
Stiamo lavorando perché questi rilievi vengano inseriti utilizzando alcuni dispositivi medici come lo sfigmomanometro AirBP o la bilancia impedenzometrica Omron direttamente nell’app “mi curo bene lite” così da rendere più rapida l’annotazione ed eliminare possibili errori di trascrizione.
In caso di significativa ipovolemia vanno eseguiti esami di laboratorio per verificare una riduzione del potassio o una disfunzione renale, da sospettare se si riduce il numero delle volte in cui si urina in un giorno. Per pazienti con diarrea acuta con specifiche caratteristiche, come malattia grave, diarrea sanguinolenta o sintomatologia generale preoccupante sono indicati i test sulle feci per identificare gli
agenti patogeni.
Possiamo concludere affermando che, anche se in Italia la diarrea acuta dell’adulto, nella grande maggioranza dei casi non desta preoccupazioni perché si risolve spontaneamente in uno due giorni e non richiede trattamenti specifici, nel caso si prolunghi richiede una valutazione approfondita per la quale risulterà utile disporre di informazioni complete relative all’anamnesi, ad eventuali patologie croniche e terapie in corso o antibiotici assunti recentemente, ai valori abituali di pressione e peso corporeo, alle annotazioni sulle caratteristiche e sull’evoluzione della sintomatologia dell’episodio in atto.
Riteniamo che il registro elettronico “micurobene” e l’app “mi curo bene lite” rendendo prontamente disponibili tutte queste informazioni, che possono essere condivise con i medici prima che si rechino a casa del paziente per visitarlo, possano rivelarsi estremamente utili per assumere tempestivamente le decisioni per un percorso diagnostico terapeutico corretto essenziale per il benessere del paziente.